I Santuari
IL SANTUARIO DEL SS. CROCIFISSO di Mojo Mojo Alcantara, luogo di partenza della prima tappa, è sede di un importante Santuario dedicato al SS. Crocifisso, una pregevole opera lignea di Frate Umile Pintorno da Petralia (Giovan Francesco Pitorno - Petralia Soprana, 1600 – Palermo, 9 febbraio 1639) oggetto di studi e di convegni perché, l'umile fraticello, di Crocifissi si dice ne abbia scolpiti 33, di cui molti ancora custoditi e visitabili nelle chiese di tutta la Sicilia, della Calabria e perfino di Malta. Chiesa Madre di Mojo | |
Il Crocifisso di Moio è sicuramente uno dei più espressivi ma l'impronta di Fra' Umile e del suo più stretto collaboratore, Frà Innocenzo, si riconosce nei Crocifissi di Randazzo (CT), Piazza Armerina (EN), San Fratello (ME), Petralia Soprana (PA), Cutro (CZ), Cerami (EN) e numerosi altri tra i quali l'Ecce Homo di Calvaruso (ME). Impressionante è la cura con il quale Frà Umile scolpiva il volto del Cristo nell'espressione drammatica della morte, e la colorazione dei particolari (lingua, denti, sangue del costato). Il Crocifisso di Mojo, ogni anno nell’ultima settimana di settembre, è meta di pellegrinaggi provenienti da tutta la valle dell’Alcantara, dalla riviera tirrenica e persino dalla Calabria. Per qualche giorno, Mojo, solitamente quieto con i suoi 670 abitanti, si anima di Pellegrini e venditori venuti da ogni dove ad offrire le loro merci e i loro animali dato che, in concomitanza con la festa religiosa, si svolge ancora una delle più antiche fiere della Sicilia “A Fera o Moju”.
| |
_________________________________________________________________________________________________ |
SANTUARIO MARIA SS. della PROVVIDENZA a Montalbano Elicona | |||||
A Montalbano facciamo tappa al Santuario Maria SS. della Divina Provvidenza, protettrice del paese dal 1675, quando in seguito ad una prolungata carestia, gli abitanti si rivolsero alla Vergine, chiedendo la fine del flagello, e, proprio l'anno dopo, nel 1675, i raccolti furono abbondanti. Da questo miracolo la scelta di affidare il paese alla Vergine. La chiesa era precedentemente dedicata a S. Domenico ed era annessa ad un convento che ora è sede del Municipio. E’ stata elevata a Santuario nel 1983, ospita una statua lignea della Madonna che porta in braccio Gesù Bambino che sorregge con la mano sinistra un globo, mentre tiene la mano destra in segno di benedizione. La statua, risalente al 1700, è opera dello allo scultore Alessandro Pantano. La Festa della Patrona si svolge ogni anno il 24 agosto e, oltre ad essere meta di pellegrinaggi dai paesi viciniori e dalle frazioni di Montalbano, vi si svolge una sentitissima processione con la statua della Madonna della Provvidenza portata a spalla dagli “smanicati" | Santuario Maria SS della Provvidenza | ||||
La navata centrale |
_______________________________________________________________________________________ TINDARI e il SANTUARIO DELLA MADONNA | |||||
Come detto nelle pagine iniziali, il Santuario di Tindari è meta di pellegrinaggi a piedi da tanti luoghi delle province di Messina e di Catania. Ma pellegrini e devoti provengono numerosi da tutta la Siclia e dalla Calabria, come anche dalla comunità Cingalese e Filippina di Messina. E' stato elevato a Basilica Minore l'8 settembre 2018. Sull'origine del culto non ci sono riferimenti storici "L’origine della devozione alla Madonna Bruna sembra infatti risalire al periodo della persecuzione iconoclasta. Secondo la tradizione, una nave di ritorno dall’Oriente, tra le altre cose, portava nascosta nella stiva un’Immagine della Madonna perché fosse sottratta alla persecuzione iconoclasta. Mentre la nave solcava le acque del Tirreno, improvvisamente si levò una tempesta e perciò essa fu costretta ad interrompere il viaggio ed a rifugiarsi nella baia del Tindari, oggi Marinello. | Il Santuario | ||||
Quando si calmò la tempesta, i marinai decisero di riprendere il viaggio: levarono l’ancora, inalberarono le vele, cominciarono a remare, ma non riuscirono a spostare la nave. Tentarono, ritentarono, ma essa restava ferma lì, come se fosse incagliata nel porto. Essi allora pensarono di alleggerire il carico, ma , solo quando, tra le altre cose, scaricarono la cassa contenente il venerato Simulacro della Vergine, la nave poté muoversi e riprendere la rotta sulle onde placide del mare rabbonito. Sono sconosciuti i luoghi di provenienza e di destinazione dell’Immagine sacra. Partita la nave che aveva lasciato il carico, i marinai della baia di Tindari si diedero subito da fare per tirare in secco la cassa galleggiante sulla distesa del mare. Fu aperta la cassa e, con grande stupore e soddisfazione di tutti, in essa fu trovata la preziosa Immagine della Vergine. Sorse il problema ove collocare quell’Immagine. Si decise di trasportare il Simulacro della Vergine nel luogo più alto, il più bello, al Tindari, dove già da tempo esisteva una fiorente comunità cristiana. La tradizione che fa arrivare la statua della Madonna a Tindari all’epoca degli iconoclasti, probabilmente verso la fine del secolo VIII o nei primi decenni del secolo IX, trova motivo di credibilità nel fatto che Tindari fu sotto la dominazione dei Bizantini per circa tre secoli (535-836); che la Sicilia si oppose con energia all’eresia degli iconoclasti; che a Tindari, essendo stata sede di diocesi per circa cinque secoli, fosse fiorente la professione della fede cristiana, e quindi facile l’accoglienza della sacra immagine. Detta ipotesi, oltre che nel contesto storico, trova ancora una qualche consistenza in un’ininterrotta tradizione pressoché unanime. Il colle del Tindari, così suggestivo, santificato dalla presenza della Madonna, divenne così il sacro, mistico colle di Maria. S’ignora l’autore dell’Immagine, né è possibile definire l’epoca in cui fu scolpita. Considerando lo stile e tenendo conto che la Madonna tiene tra le braccia il divin Bambino, si potrebbe concludere che essa rimonti ad un’epoca posteriore al Concilio di Efeso in cui fu definita la divina maternità di Maria; quindi probabilmente la statua è stata scolpita in Oriente tra il quinto e il sesto secolo. La Madonna è rappresentata seduta, mentre regge in grembo il Figlio divino, che tiene la destra sollevata, benedicente. Ella inoltre porta in capo una corona di tipo orientale, una specie di turbante, ricavato nello stesso legno, decorato con leggeri arabeschi dorati. Migliaia e migliaia di fedeli sono passati dinanzi alla Vergine pietosa, che per tutti ha avuto un sorriso ed una grazia." Informazioni: Santuario del Tindari - Via Mons. Pullano, 12 - 98060 Tindari ME) - Tel: 0941369003 - Segreteria: 0941369260 E-mail: santuariotindari@santuariotindari.it I pellegrini che desiderano usare i saloni per consumare la colazione a sacco si rivolgano alle SORELLE SPERANZINE DELLA MADONNA DEL TINDARI - Tel: 0941369339 - E-mail: sorellesperanzine@santuariotindari.it Orari delle Sante Messe Giorni Feriali: ore 07.30, 10.00, 17.30 Giorni Festivi: ore 07.30, 09.00, 10.30, 12.00, 16.00, 17.30, 19.00 Tour virtuale del Santuario (sito esterno) |